La Data Science riguarda anche la P.A.: l’enorme quantità di dati di cui dispone oggi il servizio pubblico va valorizzata e resa disponibile. Basti pensare ai benefici in termini di tagli della spesa che la conoscenza e corretta gestione di questi dati potrebbe garantire.
Gli Open Data, ovvero i dati pubblici raccolti nell’ambito dell’azione della Pubblica Amministrazione rendono ogni ente un player decisamente importante nella profonda trasformazione che vede nella generazione, acquisizione e distribuzione dei dati il suo motore principale. Inoltre, la diffusione dei dati basati su formati aperti è in grado di garantire maggiore trasparenza nella P.A. con un migliore accesso alle informazioni e la realizzazione di nuovi prodotti e servizi, L’idea di base sugli Open Data in Italia, regolamentata dal CAD, è quella di valorizzare i dati pubblici raccolti ed elaborati dalle PP.AA. consentendo l’esplicito riutilizzo. Gli Open Data sono fondamentali per la P.A., soprattutto grazie al loro legame con i Big Data.
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Ma cosa sono e a cosa servono i Big Data?
Con Big Data si intende un ampio volume di dati che provengono da fonti differenti e se analizzati correttamente forniscono un nuovo modo di interpretare le informazioni reperite. Il loro corretto utilizzo permette ad aziende ed Enti pubblici di:
- Tagliare i costi.
- Ridurre i tempi.
- Ottimizzare offerte e servizi esistenti.
- Creare nuovi prodotti.
- Adottare scelte consapevoli.
Riuscire ad analizzare i dati in real time consente di scoprire legami tra diversi scenari prevedendo fenomeni futuri.
La differenza tra Big Data e Open Data sta nelle finalità e negli utilizzi che caratterizzano due grandi categorizzazioni:
- I Big Data sono raccolti all’insaputa dell’interessato per tracciarne il profilo e sono utilizzati per capire l’andamento di un determinato mercato per analizzarlo di conseguenza.
- Gli Open Data si possono avvalere dei primi, sono raccolti all’interno della Pubblica Amministrazione e devono essere sempre accessibili e resi disponibili per la comunità e per garantire la partecipazione.
Cosa deve fare la P.A con queste informazioni?
Non basta rendere pubbliche le informazioni: sono necessarie le competenze e le professionalità per analizzare ed evitarne la loro dispersione.
La soluzione consiste nel ricorrere alle tecnologie adeguate per l’analisi dei Big Data con l’obiettivo di estrarre gli Open Data e garantire maggiore trasparenza all’amministrazione e ai cittadini che hanno accesso ai dati. Ciò ha ricadute non solo nella trasparenza a anche nella gestione dei servizi pubblici.
Secondo il MITD (Ministero per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale), il ricorso a tecnologie per la gestione e l’analisi dei Big Data porta a diversi vantaggi per la Pubblica Amministrazione:
- è possibile amplificare il patrimonio informativo e permettere ai decision makers di arrivare a soluzioni più facilmente raggiungibili per cittadini e comunità.
- I costi per l’accesso e l’utilizzo dei dati subiscono una diminuzione grazie alla standardizzazione garantita dagli Open Data.
- Si possono creare servizi “intelligenti” e utili alla comunità.
La Data Analytics è da sempre un punto di forza di IFM: seguiamo le P.A. in tutta la filiera dei dati studiando le migliori strategie per trarne valore, disponendo di un team dedicato di esperti con competenze nei differenti ambiti.
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